La divisione Asset Management si occupa della gestione degli impianti realizzati. Scopo di questa divisione è quello di supportare il Cliente nella gestione del proprio investimento, assicurando, con la propria attività e professionalità, la completa gestione dell’impianto, sia dal punto di vista tecnico (monitoraggio delle performance, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria) che dal punto di vista della gestione degli adempimenti amministrativi e fiscali connessi alle attività di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Bas Engineering assiste la Clientela nella gestione tecnica e amministrativa dell’impianto offrendo i seguenti servizi:
- Servizi di manutenzione O&M
- Monitoraggio remoto dei principali parametri prestazionali dell’impianto
- Verifica performance impianto e controllo del rispetto delle garanzie contrattuali
Assistenza nei rapporti con il GSE, con l’Agenzia delle Dogane e con il gestore di rete elettrica locale
- Assistenza nella gestione amministrativa e contabile dell’investimento
- Assistenza tecnica telefonica per chiarimenti normativi
- Assistenza legale e fiscale
È un’attività di verifica della sussistenza dei requisiti per il riconoscimento ed il mantenimento degli incentivi.Dal 2001 il GSE ha cominciato ad effettuare controlli, ma è solo dal 2011 che le attività di verifica hanno avuto un andamento significativamente crescente, fino ad arrivare al 2014 con l’emanazione del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, conosciuto come Decreto Controlli. Tale Decreto è stato introdotto per regolamentare e quindi rendere inattaccabile il controllo e le sue conseguenze, rendendo oggettiva la procedura.I controlli GSE sono regolati dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico entrato in vigore il 31 gennaio 2014, conosciuto come Decreto Controlli.Tale Decreto è stato introdotto per regolamentare e quindi rendere inattaccabile il controllo e le sue conseguenze, rendendo oggettiva la procedura.Il Decreto Controlli individua infatti le modalità organizzative e operative dei controlli, le attività in carico ai vari soggetti coinvolti, gli aspetti degli impianti oggetto di controllo e la lista delle violazioni rilevanti in conseguenza delle quali il GSE può disporre la sospensione o la decadenza degli incentivi, con l’integrale recupero delle somme già erogate.
Il procedimento di controllo viene notificato con raccomandata A/R o tramite Posta Elettronica Certificata circa 20 giorni prima dell’ispezione. La comunicazione riporta il luogo, la data, l’ora e il nominativo dell’incaricato al controllo. Il titolare dell’impianto o un suo delegato deve essere presente durante l’attività di verifica e deve presentare la documentazione richiesta dal GSE nella suddetta comunicazione. A seguito dell’ispezione viene rilasciato un verbale, sottoscritto dall’incaricato del controllo e dal titolare dell’impianto o dal suo delegato. Il verbale viene trasmesso al GSE e rilasciata anche al titolare dell’impianto o al suo delegato.
Per maggiori informazioni, scarica il decreto il allegato o compila la tabella con le tue informazioni e contattaci!
L’obiettivo della manutenzione di un impianto a fonti rinnovabili è quello di ridurre il tempo di inattività dello stesso.
Bas Engineering, specializzata in particolar modo nella manutenzione di impianti fotovoltaici, mediante interventi tecnici di manutenzione preventiva, offre ai Suoi clienti un servizio completo di assistenza tecnica e amministrativa, necessario per la massimizzazione del ritorno economico dell’investimento.
Tale necessità deriva dal fatto che, sebbene la tecnologia fotovoltaica sia solida ed affidabile, gli impianti sono spesso affetti da difetti e guasti che limitano fortemente la produzione di energia.
Tre le principali cause elenchiamo:
• Ombreggiamenti del generatore fotovoltaico dovuti a piante, edifici, linee e tralicci ad alta tensione o sistemi parafulimine;
• Disturbi/picchi di tensione provenienti dalla rete elettrica;
• Dimensionamento errato dell’inverter;
• Problemi di messa a punto o guasti dell’inverter;
• Potenza reale dei moduli fotovoltaici più bassa rispetto al valore di targa;
• Difetti di cablaggio lato corrente continua;
• Difetti ai dispositivi di sicurezza e protezione;
• Difetti ai moduli fotovoltaici;
• Difetti ai diodi di bypass dei moduli
L’assistenza ordinaria prevede tutti gli interventi di risoluzione dei guasti fisiologici dell’impianto e di individuazione dei guasti gravi.
Tra le attività previste:
• Supervisione O&M
• Monitoraggio impianto
• Verifiche strumentali
• Reportistica
• Assistenza amministrativa e fiscale
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- Attività O&M
Il mercato del fotovoltaico in Italia conta, ad oggi, più di 550.000 impianti installati nel territorio nazionale, principalmente nel periodo dal 2007 al 2013, sulla scorta del forte impulso concesso dagli incentivi in Conto Energia.
Ne consegue che molti impianti no sono ad oggi ottimizzati, potendo essere soggetti a decadimenti di prestazione o addirittura, da fermi produzione.
Con il termine revamping si indicano le attività di ammodernamento tecnico degli impianti.
L’impulso a tale attività è stata recentemente data dal Gestore dei Servizi Energetivi – GSE SpA che, raccogliendo le osservazioni dei principali operatori italiani del settore, ha emanato il Documento Tecnico di Riferimento (DTR), rivolto alle aziende di installazione o manutenzione, riportante gli interventi di ottimizzazione consentiti sugli impianti in esercizio.
Tra i principali punti del DTR segnaliamo:
1 – Eliminato il limite sulla producibilità incentivabile: l’aumento di produzione di un impianto, ad esempio a seguito della sostituzione di vecchi moduli fotovoltaici con altri nuovi e più performanti, non comporterà il venir meno degli incentivi.
3 – E’ consentito il mantenimento degli incentivi per impianti che, a seguito di revamping, abbiano subito un incremento di potenza nominale. In particolare è consentivo un aumento di potenza del 5% per impianti pari o inferiori a i 20kW e dell’ 1% per impianti oltre i 20 kW.
Per maggiori informazioni Vi invitiamo a consultare il Documento Tecnico di Riferimento (DTR)
Il monitoraggio degli impianti fotovoltaici costituisce un primo e importante strumento di manutenzione delgli stessi.
Bas Engineering offre alla propria clientela dispositivi per il monitoraggio e la raccolta dati espressamente pensati per il settore fotovoltaico.
Tali dispositivi monitorano tutti i parametri elettrici degli impianti fotovoltaici e forniscono un affidabile reportistica sullo stato del sistema e sugli allarmi eventualmente presenti, consentendo al nostro personale un rapido intervento presso l’impianto.
Sarà in tal modo possibile monitorare costantemente gli impianti, lo stato degli stessi, la produzione di energia e il suo utilizzo (quantità ceduta in rete o autoconsumata), ridurre il fermo impianto (e quindi le perdite economiche per mancata produzione) causata da guasti e verificare l’andamento nel tempo per identifica eventuali problemi.
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La legge n. 388 del 23 dicembre 2000 detta “Tremonti Ambientale”, all’art. 6, commi da 13 a 19 introduce e regolamenta la procedura di fruizione della detassazione sugli investimenti ambientali. Essa permette di accedere ad un rimborso sotto forma di agevolazione d’imposta IRES/IRPEF, su investimenti, anche in leasing, di natura ambientale volti a prevenire o risanare danni all’ambiente.
Il risparmio può cumularsi alle tariffe incentivanti o ai certificati verdi ed oscilla tra il 12% e il 20% a seconda dell’esatto calcolo dei sovraccosti.
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Con la pubblicazione nella GU del 24 ottobre 2014, entrano in vigore le modalità applicative per la rimodulazione obbligatoria dell’incentivo per gli impianti fotovoltaici > 200 kW, secondo il Dm sullo Sviluppo economico 17 ottobre 2014.
Si tratta del decreto che definisce le modalità attuative del famigerato “spalma incentivi” o, più precisamente, di una delle tre opzioni davanti a cui sono posti i titolari di impianti fotovoltaici, incentivati in Conto energia e con potenza nominale superiore a 200 kW: l’opzione “rimodulazione a doppio periodo“.
Ricordiamo che le tre opzioni previste per i titolari di suddetti impianti sono:
• riduzione dell’incentivo (secondo le percentuali della Tabella Allegato 2, Dl 91/2014) e spalmatura su 24 anni;
• rimodulazione “a doppio periodo”;
• riduzione dell’incentivo del 6/7/8% (a seconda della taglia), per il periodo residuo di incentivazione.
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I Sistemi Efficienti di Utenza e i Sistemi Esistenti Equivalenti ai Sistemi Efficienti di Utenza (SEU e SEESEU) fanno parte dei Sistemi Semplici di Produzione e Consumo, i quali sono costituiti dall’insieme dei sistemi elettrici, connessi direttamente o indirettamente alla rete pubblica, all’interno dei quali il trasporto di energia elettrica per la consegna alle unità di consumo che li costituiscono non si configura come attività di trasmissione e/o di distribuzione, ma come attività di autoapprovvigionamento energetico. Tali sistemi sono caratterizzati dalla presenza di almeno un impianto di produzione e un’unità di consumo, direttamente connessi tra loro mediante un collegamento privato senza obbligo di connessione a terzi e collegati, direttamente o indirettamente, tramite almeno un punto di connessione, alla rete pubblica.
Ai sensi dell’articolo 24, comma 24.4, dell’allegato A della deliberazione 578/2013 (testo integrato delle disposizioni dell’autorità per l’energia elettrica e il gas per la regolazione dei Sistemi Semplici di Produzione e Consumo), i sistemi di produzione di energia entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2014 potevano richiedere e ottenere la qualifica di Sistema Efficiente di Utenza (SEU) e di Sistema Esistente Equivalente ai Sistemi Efficienti di Utenza (SEESEU).
Il conseguimento della qualifica di Sistema SEU/SEESEU prevedeva per i produttori l’esonero parziale del versamento di alcune componenti tariffarie applicate sull’energia consumata all’interno del sistema e non prelevata dalla rete.
Con la delibera 276/2017/R/EEL l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico aggiorna il Testo Integrato Sistemi Semplici di Produzione e Consumo (TISSPC), e da seguito al documento di consultazione 654/2016/R/EEL relativo all’identificazione dei clienti del sistema elettrico cosiddetti “nascosti”, cioè dei clienti finali a cui è attribuita un’unità di consumo ma che sono privi di un proprio punto di connessione su rete pubblica o su rete privata in quanto condividono un POD con altri clienti finali, e che non rientrano nelle configurazioni per le quali ciò è consentito (cioè SEESEU-A, SEESEU-C, ASE e ASAP).
In sintesim con la delibera 276/2017/R/EEL l’autorità ha stabilito quanto segue:
⎫ prevede che, nel caso di configurazioni di nuova realizzazione, non sia più necessario richiedere le qualifiche di SEU e SEESEU in quanto non comportano più benefici tariffari;
⎫ prevede che il GSE completi le istruttorie tuttora in corso verificando in quale tipologia di SSPC ricada ciascun sistema e ne riporti l’esito sul sistema GAUDÌ, completando così l’identificazione di tutti i sistemi semplici di produzione e consumo;
⎫ prevede che il GSE implementi una procedura semplificata finalizzata a identificare gli ASSPC già in esercizio per i quali non è stata presentata nessuna richiesta di qualifica, a partire dai dati e dalle informazioni a qualunque titolo già in possesso del GSE, con l’obiettivo di evitare la presenza di clienti finali “nascosti” all’interno delle configurazioni già in essere;
⎫ conferma l’avvalimento del GSE ai fini dei controlli su SEU e SEESEU disposto con la deliberazione 597/2015/E/com, estendendolo a tutti i SSPC, ivi inclusi quelli di nuova realizzazione;
⎫ prevede che gli Uffici dell’Autorità si avvalgano del GSE ai fini della definizione dei perimetri dei SDC.
⎫ prevede che i “clienti nascosti” si possano autodichiarare evnitendo l’appicazione di sanzioni o penali entro il 28 febbraio 2018
Per maggiori approfondimenti…
inserire link alla delibera 578/13, 276/17 e note delibera 276/17
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Tutti i soggetti titolari di impianti fotovoltaici di potenza maggiore di 20 kWp sono obbligati a presentare annualmente la dichiarazione di consumo entro il 31 marzo. Nella dichiarazione viene riportata la produzione e immissione in rete di energia elettrica dell’anno solare precedente.
Il mancato invio della dichiarazione di consumo comporta la sospensione degli incentivi da parte del GSE e una sanzione amministrativa dall’Agenzia delle Dogane in base all’ 7 del D.lgs. 18 dicembre 1997, n.472.
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Dal 6 giugno 2014, Ministeri, Agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza e assistenza sociale non possono più accettare fatture emesse o trasmesse in forma cartacea. La stessa disposizione si applica, a partire dal 31 marzo 2015, ai restanti enti nazionali e alle amministrazioni locali, inclusi tutti i soggetti, anche autonomi, che concorrono al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito nazionale e che sono inseriti nel conto economico consolidato (Elenco Istat). Anche per il GSE, in quanto soggetto inserito nell’elenco Istat, l’obbligo di utilizzo e ricezione delle fatture in forma elettronica è entrato in vigore a partire dal 31 marzo 2015 (Circolare n.1 del 9 marzo 2015).
Sul portale informatico del GSE, gli operatori possono usufruire del modello di fattura già predisposto e completarla.
Bas Engineering mette a disposizione il servizio di archiviazione delle fatture elettroniche inviate alle Pubbliche Amministrazioni, in particolare il GSE, offrendo consulenza e assistenza.
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Dopo anni di installazioni per alcuni impianti fotovoltaici si avvicina l’ora di pensare allo smaltimento e riciclo dei pannelli solari. In tale ottica il GSE ha recentemente pubblicato istruzioni per lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici incentivati.
Bas Engineering collabora con i maggiori consorzi di smaltimento presenti sul territorio per fornire questo servizio.
Per maggiori informazioni, scarica la normativa in allegato o compila la tabella con le tue informazioni e contattaci!
Il Potential Induced Degradation, anche detto effetto PID, è tra le cause più significative responsabili della perdita di rendimento di un impianto fotovoltaico. Esso si manifesta quando i pannelli solari (specialmente di prima generazione) sono esposti ad una tensione negativa esterna verso terra che provoca una dispersione di corrente tra la cella fotovoltaica e il vetro del pannello.
Questa perdita va ad inficiare il corretto funzionamento del modulo e, di conseguenza, dell’intera stringa a cui è collegato, con un crollo della producibilità che, col passare del tempo, può superare anche il 50% in quanto si tratta di un effetto degenerativo che va aggravandosi progressivamente.
La perdita da effetto PID non è immediatamente individuabile in quanto, pur risultando uno scarso rendimento, l’inverter mantiene di fatto inalterato il suo funzionamento, dato che una parte di corrente continua ad arrivare normalmente. È dunque necessario fare opportune analisi specifiche per individuare ed isolare la problematica.
Il nostro team va ad effettuare sia l’analisi della presenza della problematica sia (essendo sul mercato varie soluzioni tecniche) l’analisi a minor impatto economico per la sua risoluzione.
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In conformità alle norme CEI 0-16 e CEI 0-21, è necessario eseguire verifiche periodiche sui dispositivi di protezione di interfaccia (SPI) per gli impianti di produzione connessi sia alla rete MT che alla rete BT.
Il 22 dicembre 2016 è stata pubblicata dall’AEEG la delibera 786/2016/R/EEL, inerente le tempistiche per l’applicazione delle nuove disposizioni previste dalla norma CEI 0-16 e dalla nuova edizione della norma CEI 0-21 relative agli inverter, ai sistemi di protezione di interfaccia e alle prove per i sistemi di accumulo.
La nuova normativa disciplina le verifiche periodiche dei sistemi di protezione di interfaccia per gli impianti di potenza superiore a 11,08 kWp.
Le scadenze per effettuare le prove variano in base alla data di entrata in esercizio dell’impianto, sia per gli impianti in MT che in BT:
- impianti entrati in esercizio dall’1 agosto 2016, entro 5 anni dalla data di entrata in esercizio;
- impianti entrati in esercizio dall’1 luglio 2012 fino al 31 luglio 2016, entro il 31 marzo 2018;
- impianti entrati in esercizio dall’1 gennaio 2010 fino al 30 giugno 2012, entro il 31 dicembre 2017;
- impianti entrati in esercizio fino al 31 dicembre 2009, entro il 30 settembre 2017.
Il certificato di taratura dovrà poi essere inviato al gestore di rete dell’impianto di produzione.
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