La Cina decide di investire nel fotovoltaico italiano

FOTOVOLTAICO, LA CINA INVESTE NEL SUD ITALIA

Il colosso cinese Jetion Solar “China National Bulding Material Group” ha deciso di investire sulle fonti rinnovabili in Italia.

Jetion è uno dei più grandi gruppi finanziari al mondo con un patrimonio di 82 miliardi di euro che occupa il 203esimo posto nella lista delle 500 società più ricche al mondo.

Il patto da due miliardi siglato a Napoli tra Jetion Solar e Leukos prevede la realizzazione di 1 GW di parchi solari nel sud Italia nei prossimi tre anni precisamente in Campania, Puglia, Basilicata, Abruzzo e Marche.

Durante la presentazione dell’accordo è stato detto che la partnership con il consorzio Leukos vuol essere un passo molto importante per supportare tali iniziative finanziate interamente dallo stato cinese consolidando non solo il rapporto di collaborazione a livello di interscambio di tecnologie ma anche di impiego di manodopera specializzata.

La ” Nuova Sabatini”

La ” Nuova Sabatini”

La “Nuova Sabatini” o Beni strumentali è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese.

La misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.

Si rivolge alle Micro, Piccole e Medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda:

  • sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca
  • sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali
  • non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea
  • non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà
  • hanno sede in uno Stato Membro purché provvedano all’ apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento

Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione dei seguenti:

  • attività finanziarie e assicurative
  • attività connesse all’ esportazione e per gli interventi subordinati all’ impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione

Sono finanziati i beni nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” oltre a software e tecnologie digitali. Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”

Il funzionamento è il seguente: la PMI presenta alla banca o all’ intermediario finanziario la domanda di accesso al contributo ministeriale. Una volta verificati la regolarità formale e la completezza della documentazione trasmessa dalla PMI, se soddisfano i criteri richiesti, la banca/intermediario finanziario si impegna a stipulare il contratto di finanziamento con la PMI e ad erogare alla stessa il finanziamento in un’unica soluzione ovvero, nel caso di leasing finanziario, al fornitore entro trenta giorni dalla data di consegna del bene ovvero alla data di collaudo se successiva. La stipula del contratto di finanziamento può avvenire anche prima della ricezione del decreto di concessione del contributo. Per le domande di agevolazione presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari a decorrere dal 1° maggio 2019, aventi un importo del finanziamento deliberato non superiore a 100.000,00 euro, l’agevolazione è erogata alla PMI beneficiaria in un’unica soluzione, con le modalità e nei termini previsti dalla vigente disciplina della misura agevolata per l’erogazione della prima quota.